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DANILO ARENA, ATTORE ed ARTISTA: “dopo il Vince, il David. Lo spero.”

LE  INTERVISTE  D’AUTORE  DELLA GIORNALISTA  CARMEN  MINUTOLI 

Nella recente prima Tv di Mediaset, Canale 5, “Vanina un Vicequestore a Catania”  tratto dai romanzi di Cristina Cassar Scalia, con protagonista  l’ex Miss Italia Giusy Buscemi e coprotagonista  Claudio Castrogiovanni, Giorgio Marchesi e altri, troviamo il giovane Danilo Arena che interpreta Salvatore Lo Faro,   un giovane aitante agente, tutti diretti da Davide Marengo.  Danilo è un siciliano DOC con un amore profondo per la sua terra e le origini, proiettato con determinazione verso un futuro dove la professione di Attore è ciò  che lo anima e lo spinge a perseguire nei suoi progetti. Già  “Vince Award” 2020, premio che gli ha dato l’opportunità di essere maggiormente notato e scelto per importanti  produzioni, come ci tiene a raccontare; adesso lavora e auspica di ricevere  presto il “David di Donatello”. Un giovane artista spontaneo, genuino, semplice ed anche profondo che ci tiene a dare qualche sua opinione e consiglio. Buona Lettura. CM

DANILO ARENA: Attore, Musicista, Ballerino… che Artista si sente? In 3 parole
Artista, attore  umano… questo. È  Dio che mi porta avanti, che mi indica la strada.
Io porto avanti quello che devo portare avanti, nel senso che è Dio che mi indica la  strada. Sono un attore e questa è la mia maniera di essere nella vita.

Lei ha detto che è Dio che le indica la strada…che “la porta avanti”.. dunque lei è credente?
Si abbastanza,  anzi, molto.

La passione per la  recitazione l’ha portata e lasciare la sua Catania e trasferirsi a Roma.  È stata una scelta istintiva o meditata?
No, nulla diciamo è fondamentalmente meditato. Diciamo che tutto quello che accade nella mia vita mi succede perché mi deve succedere perché  ripeto è un disegno da parte di Dio. Io non penso a quello che devo fare…Faccio quello che devo fare.

Quindi, la scelta, un pò istintiva lo è ?
Si, si, assolutamente.

La sua famiglia ha appoggiato questa sua scelta?
Si certo, farei peccato a dire il contrario.

Il suo vissuto artistico in generale, diciamo dagli esordi, da quando lei ha cominciato nei primi lavori…Cos’ è cambiato nella sua vita?
Procede tutto molto bene. Posso  dire che è cambiato tutto e non è cambiato niente perché vive in me sempre la voglia di fare; ecco perché dico che è cambiato tutto e non è cambiato niente

La carriera artistica spesso è contrastata  da tante difficoltà, specie per chi è agli esordi e senza appoggi di alcun tipo. È  stato così  anche per lei? 
Assolutamente si. Ho ricevuto tantissimi no. Soprattutto alcuni Agenti Cinematografici mi hanno detto che ero basso, che non funzionavo, che “non avevo tutta questa grandissima faccia”… tutto questo. Ho dovuto lottare anche con la fame vera e propria, soprattutto i primi tempi qui a Roma, ho faticato duro contemporaneamente facendo il cameriere. Però diciamo che la costanza, il voler continuare a tutti i costi da’ ragione a me;  poi mi ha anche fatto capire di essere realmente sulla giusta strada.

Lei ha detto che ha avuto difficoltà  perché  guardavano di più l’aspetto fisico… ma davvero?
Si, ponevano qualche limite. Diciamo  che la mia funzionalità arriva di più in macchina da presa, essendo molto videogenico.. Forse, dal vivo, forse non varrei un euro, non lo so… (ridiamo). Non lo so davvero. Dico la verità, riesco ad esprimermi davvero bene quando interpreto un personaggio.

Bene, Danilo e direi che è questo ciò che conta visto che fa l’attore e una buona interpretazione  è  la base.

Qualche new importante che ha voglia di rivelare in questa intervista, qualche anticipazione artistica a cui sta lavorando adesso e per il prossimo anno? 
Si, il 18 maggio farò  il mio primo Concerto, a Catania in mezzo alla mia gente, con la mia musica.

Quindi a breve ritorna nella sua città  natale, da artista?
Sì esatto,  ritorno a Catania per questo Concerto. È il mio primo Concerto, tra l’altro molto atteso da tantissimi estimatori  e di questo sono veramente molto contento. E poi ho in valutazione diversi progetti che mi sono stati proposti oltre ad un’ipotetica seconda stagione di “Vanina, un Vicequestore a Catania”. Invito tutti gli appassionati di questa serie a continuare a seguirci  perché il mio personaggio, Lo Faro, ne farà  vedere delle belle.

Complimenti. Danilo, se tornasse indietro cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?
Allora…. io  rifarei tutto! Veramente tutto. Perché oggi, riconoscendo l’attore che sono, che potrò essere in futuro, non posso dire nulla. Rifarei tutto.
Il mio avvicinarmi verso le danze caraibiche e quindi verso il ballo, perché io nasco ballerino, mi porta oggi ad una consapevolezza del corpo. Nella mia recitazione principale c’è il settanta  per cento di espressione corporea quindi la conoscenza del mio corpo la devo grazie al ballo. Poi lo studio del canto e lo studio di uno strumento musicale come la chitarra, mi ha  permesso  e mi permette di comporre la mia musica. Quindi veramente rifarei tutto. Voglio continuare a fare quello che è già scritto nella mia vita.

Quali valori sono importanti  per lei e quali prova a trasmettere? 
Per me sono importanti i valori che mi hanno trasmesso  i miei genitori  come la famiglia, il rispetto, la tavola, la buona cucina, in generale  il rispetto per il prossimo, soprattutto per le persone più grandi ma anche per le persone più piccole; l’ascolto, la consapevolezza, la voglia di fare, la voglia di non buttarsi giù, la voglia di combattere. Tutti questi sono proprio i principi  e i valori che io porto avanti nella mia vita.

Quindi la forza delle origini, la Sicilia che rispecchia tutto questo?
Certo. Assolutamente si.

 Bello che lei  sia molto attaccato alle proprie radici e cerca di trasmetterle.
Ci racconta qualche aneddoto per esempio sui primi casting, incontri con i primi produttori, colleghi, attori, ballerini?
Ma, ne avrei diversi…Ad esempio nell’ultimo film “Comandante” il film che ho girato con Pierfefrancesco Favino nello specifico; mi ha trasmesso molto perché ho trascorso molto tempo con lui;  molto tempo ad ascoltarlo a parlare e dialogare con lui; e lui mi parlava tanto e mi ascoltava tantissimo. Importante. In generale posso dire che porto quasi sempre avanti questo senso di “aspirapolvere artistico” che mi permette di prendere un po’ da tutti il meglio ed importarlo all’interno del mio bagaglio.
Ad esempio una cosa bellissima è stata la seconda  collaborazione  con Davide Marengo con cui vi è un’amicizia bella  consolidata. La sua scelta è  stata per me una conferma, perché quando un regista ti sceglie per una seconda collaborazione  è proprio una conferma che insieme ci si trova bene, si lavora bene; tutto quello che si fa, si fa con il cuore che è la cosa più importante.

 Certo. È riuscito a superare importanti casting ad avere ruoli in note produzioni, come ci ha rivelato e oltre a Comandante ricordiamo anche il Cacciatore, L’oro di famiglia, recentemente “Vanina”  andato in onda proprio  di recente in prima tv su Canale 5. Quindi queste esperienze, a suo avviso, grazie a queste produzioni, le hanno portato una vera crescita?
Assolutamente si. Una  crescita e una messa alla prova. Perché tutte le volte che affronto un progetto, tutto quello che posso avere in quel momento storico della mia vita e tutto quello che posso dare lo prendo e lo do’ veramente.

Il ruolo  che le ha dato più soddisfazioni  ad oggi? 
Io non faccio mai particolarità con i personaggi. Non li giudico e non faccio mai  particolarità con i progetti che mi offrono perché non si dica mai che Danilo da il cento per cento ad un progetto e il settanta ad un altro. Nel momento in cui decido di sposare la causa di un progetto mi impegno totalmente e do’ tutto me stesso  pari a tutti gli altri progetti in cui prendo parte. Ripeto, i personaggi non li giudico e tutte le volte che affronto l’interpretazione  di un personaggio faccio tutto quello che posso fare  per rappresentarlo al massimo.

Non si risparmia. Ecco perché  è  un giovane meritevole “Vince Award. Complimenti. Ci vuole accennare?
Si, grazie ancora al Fondatore e Direttore Artistico del “Premio Vincenzo Crocitti”, Francesco e a tutta la giuria. Mi ha segnato molto e ne sono ancora grato a distanza di tempo e lo sarò  sempre. Sono passati 4 anni da quella premiazione, era il 2020 ed è stato un premio che ha segnato per me un inizio, ha dato un via, una sorta di Maglia Calcistica che mi è stata data per poter entrare in Campo; da lì diciamo che questo Premio mi ha dato l’opportunità non solo di entrare in campo, ma di giocare tutto il secondo tempo della partita e Francesco aveva capito le mie potenzialità, cioè che all’interno di quel secondo tempo avrei fatto 2 se non 3 anche 4 gol. Lo ringrazierò sempre di cuore.

Di conseguenza, il prossimo importante premio che desidera conquistare grazie al lavoro costante e alla crescita  artistica?
Io aspiro al David di Donatello. Spero.

Eh beh, più che giusto. Con la costanza che lei ci sta mettendo in tutto siamo certi che pian piano ci arriverà.
Lei quanto uso fa della tecnologia? 
Se parliamo della tecnologia in generale io penso che tutti purtroppo ne facciamo  un enorme uso perché alcune cose sono indispensabili;  cioè se manca la luce, energia elettrica, noi non possiamo neppure riscaldare l’acqua per cucinare la pasta  o farci una doccia e neanche asciugarci i capelli. Se invece parliamo dei Social, come internet, smartphone  ecc, cerco di usarli il
giusto per promuovere e comunicare quello che faccio nella mia vita e i miei progetti lavorativi.

Intelligenza  Artificiale: è favorevole?
No. Può essere utile ma non a livelli esagerati. Gli attori devono essere umani, persone vere, presenti sul set. Una batteria elettronica ok anche al Computer, ma ci deve sempre essere una batteria acustica  da suonare dal vivo da un batterista! Si sente la differenza  perché si sente l’anima!

Se avesse l’opportunità  di chiedere ad un importante  Produttore  italiano di finanziare un suo progetto, un film, cosa gli sottoporrebbe?
Gli sottoporrei di sicuro un film sulla droga. Vorrei essere il protagonista di un film dove un ragazzo fa uso di droga, quella veramente  pesante, con un passato burrascoso che però poi riesce ad uscire da questo Tunnel.

Una tematica forte. La reputa importante e di particolare interesse?
Si, perche’ penso sia necessario. Oggi più che mai vediamo che c’è un grande uso di droga. Vedo tanti ragazzi che fanno uso di droga pesante,  che fanno uso di sostanze stupefacenti  perché  è  facile trovarli. Io credo che l’argomento è troppo serio e non se ne parla mai abbastanza. Ricordo che mia madre quando ero alle scuole elementari mi fece vedere “Noi, i ragazzi dello zoo di berlino” e lo fece per me  per mettermi in guardia, perché poi da quello, crescendo dissi a me stesso che non mi sarei mai drogato nella vita.

Sua madre ha fatto ciò che si sentiva per tenerla lontano da un pericolo. Forse in quel momento da bambino il film l’ha un po’ sbalordita, ma sua madre a suo modo l’ha protetta. È  così?
Si. Assolutamente. Per me quel film mi ha formato. Ricordo che le mie insegnanti delle elementari erano stupiti. Mi chiedevano se veramente  mia madre mi avesse fatto vedere quel film. Ed io con naturalezza rispondevo convinto dell’utilità.

Ed i risultati sono questi; perchè per quanto lei ha appena detto, che l’ha formata tanto,  e che addirittura oggi vorrebbe produrre un film che ne parla, si può dire che l’operazione è riuscita. Grazie quindi anche alla sua mamma?
Si, assolutamente.

Come immagina il futuro e nel futuro che lei immagina chi è Danilo Arena?  Lei è giovanissimo quindi c’è proprio tanto da spaziare con la fantasia…
Nel futuro Danilo continua ad essere un attore perché  e ciò  che voglio fare ed è  l’unico vestito che più gli sta addosso.  Continua ad essere “Nessuno” nel senso che sono come la “ceraponga”, come l’argilla che i registi scolpiscono. Danilo nel futuro continuerà a scrivere, a comporre la sua musica e continuerà a fare questo mestiere fin quando Dio vorrà che questa sua missione abbia vita. E avrà termine quando dovrà avere termine.

Certo. Comunque il futuro lo immagina radioso?
Non lo so, ecco, nonostante tutto, io a volte ho potuto riscontrare, nel mio piccolo, che vivere la vita significa anche vivere degli avvenimenti avversi, fatti di sofferenze, depressione, dolori; cose che poi, nelle mie
diverse interpretazioni, mi hanno portato a portare in scena, scusando il gioco di parole, una verità non indifferente.

Il contratto nazionale degli attori e delle attrici che è stato firmato da poco, secondo lei  è favorevole per voi artisti o no? Possono esserci delle pecche?  Potrebbe migliorare ulteriormente? 
Che ben venga tutto ciò che è stato fatto per noi attori e per le attrici per riconoscere il nostro lavoro. Se adesso, quando l’attore non lavora viene comunque pagata una percentuale del cachet  va benissimo. Io le dico la verità, facendo questo mestiere capita che giro un lavoro per 6 mesi, quando giro una serie; poi capita che si possa stare fermi un periodo, a volte anche un anno. Quindi quello che si è guadagnato prima bisogna saperlo gestire. In generale, e questo comunque è un messaggio che mi piace mandare a tutti, è che bisogna tenere i piedi per terra sempre,  avere un tenore di vita giusto. Poi però  penso che noi Artisti siamo un po’ svantaggiati  nel rapporto con le Banche specie per avere la concessione  dei mutui per comprare casa. Eppure noi artisti siamo come tutti, nel senso abbiamo impartiti molti dei valori importanti dell’essere umano quale  ad esempio la puntualità e noi di sicuro possiamo essere puntuali con un mutuo. Quindi che ce li diano questi benedetti mutui! Ecco questo è un secondo messaggio che voglio lanciare.

Ha ragione. Dover comprare una casa è di primaria finalità per tutti. Speriamo che il suo messaggio, arrivi.
Danilo, siamo alla conclusione di questa piacevole chiacchierata. A chi vuole dire un semplice GRAZIE…?
A mia madre, a mio padre, a mio fratello Giovanni, a mio fratello Graziano, mia sorella Denise e a me stesso. Diciamo che prima di mettere me stesso mi correggo,  ringrazio tutte le persone che mi seguono; io mi sono sempre definito l’attore del popolo,  quindi grazie  a tutte le persone che mi vogliono bene, tutte quelle persone a cui io voglio bene, a quelle che anche se non le conosco  voglio già  loro bene. Tutte le persone che hanno bisogno di staccare la spina e lo fanno grazie a dei personaggi che interpreto per farli sognare, riflettere, emozionare… Ecco per questo mi sono sempre definito l’attore del popolo.

In questo suo grazie c’è tutto e tutti coloro in cui crede, come la famiglia, l’amicizia, la gente, i fan. Sono certa che il popolo la ringrazia a sua volta.
Ad Maiora semper  – CM

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