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Matteo Alberto Sabatino: “l’importanza di difendere i propri pensieri per farli fiorire”

LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

*** Oggi incontriamo  un giovane VinceAward  che ha ricevuto  l’ambito  riconoscimento lo scorso Dicembre alla Cerimonia  di Premiazioni 2023 per la sezione  Cultura letteraria, come Scrittore  Emergente. Matteo Alberto  è  spontaneo,  quasi istintivo che sogna al punto giusto  e vive la quotidianità  con un pizzico  di “magia” nell’affrontare  la realtà. Scopriamolo attraverso  questa intervista  e naturalmente  leggendo  i suoi libri. CM ***

MATTEO ALBERTO SABATINO: si definisca… In 3 parole…

Mi vengono queste di getto: giocoso, esigente, lunare.

Quando nasce la sua passione per la scrittura?
– Forse non si tratta di una passione, né di una professione. La scrittura è qualcosa che mi consente di mettere in moto situazioni, gesti, contesti che vivono nella mia testa.

Dagli esordi a oggi, cos’è cambiato?
– Sono cambiato io: la mia maniera di vedere il mondo, di sentire i dolori degli altri.

Vuole raccontare qualche aneddoto? Per esempio sui suoi incontri in ambito lavorativo con editori, colleghi, personaggi vari incontrati in passato o anche recentemente?
– Ricordo la volta in cui ho incontrato Guillermo Del Toro alla Mostra del Cinema di Venezia: umile e divertente, avrei voluto rubargli del tempo prezioso. Invece abbiamo parlato di amenità. Una grande lezione di leggerezza.

Quale scrittore/scrittrice del passato e contemporaneo/a reputa assolutamente meritevole della fama nazionale e/o internazionale ottenuta?
– Borges, Richler, Hesse. Direi questi.

Nei suoi scritti si ispira a qualche riferimento in particolare?
– No, per la verità. Do azione e pensiero a quello che mi abita. Tutto qua.

Più attratto dagli scrittori classici o dai contemporanei?
– Non traccerei una linea. Sono attratto dalle idee che funzionano, e le ho trovate sia nei lavori degli scrittori di oggi che di ieri.

Spesso fare lo scrittore non è semplice. Un percorso contrastato da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare. È così anche per lei?
– Me la vivo bene, non ne faccio una malattia. Scrivo se mi va, però quando lo faccio ho una buona dose di autodisciplina a guidarmi.

Ci parla dei suoi libri?
– Appartengono al genere ”realismo magico”. Un protagonista, ben caratterizzato ma non troppo, spesso uomo, affronta il quotidiano finché un poco di magia non entra nella sua esistenza, per cambiargliela.

Scrive anche per il cinema? Le piacerebbe?
– Non ancora, ma sì, un giorno farò anche quello.

Progetti passati e recenti già realizzati. Cosa vuole dirci?
– Che sono soddisfatto delle cose concluse, degli obiettivi raggiunti. Mi sfido ogni giorno, voglio migliorarmi.

Ha qualche “rivelazione” importante che ha voglia di svelare in questa intervista? Qualche “anticipazione” a cui sta lavorando?
– Penso costantemente a un sequel del mio romanzo d’esordio, “Il proiettore delle memorie”. Vedremo.

C’è qualcosa nel vissuto ad oggi che non è ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente? O meglio, quali sono i sogni che sente di aver già realizzato e quelli ancora nel cassetto?
– I sogni mi interessano il giusto. Io provo a proteggere e sviluppare le idee, le mie e quelle altrui che credo giuste.

Quali valori sono importanti per Matteo Alberto? Quali prova a trasmettere?
– Provo a diffondere l’importanza di difendere i propri pensieri, per farli fiorire.

Il lavoro degli Artisti, in senso lato, quanto è importante per la società civile, specie post pandemia?
– Tanto. Non mi ritengo tale, sia chiaro. Ma su chi lo è grava una enorme responsabilità.

Quanto ha influito, secondo lei, e influisce l’avvento della tecnologia? In generale e nella quotidianità.

– Se si integra con l’analogico, il digitale è una risorsa. Se invece uno sopraffà l’altro, allora cominciano i problemi.

Oggi va di moda il tema della Intelligenza Artificiale applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico e della scrittura: la sua opinione.
– È l’opportunità di dimostrare che il genio umano è insuperabile.

Gli scioperi e le “rivolte” in merito, di tanti artisti, sia in Italia sia all’estero. Cosa ne pensa?
– Bisogna accettare la sfida. D’altronde l’IA è figlia dell’uomo.

La situazione Europea e mondiale, dallo scoppio della guerra in Ucraina e poi anche il conflitto Israele e Palestina: la sua opinione.
– Posti diversi, situazioni analoghe. Per debellare definitivamente la guerra occorre eliminare l’interesse che la genera e la alimenta.

Il 27 gennaio è stato il Memorial Day sullo sterminio degli Ebrei: una riflessione sui fatti di allora e quindi su ciò che sta accadendo adesso.
– Tema delicatissimo. Giusto ricordare, ma non una volta all’anno. Sempre.

Come si vede Matteo Alberto nel “futuro”?
– Con la mia compagna, sereno.

Nel 2023 ha ricevuto il prestigioso VinceAward come scrittore emergente: vuole dire qualcosa in merito?
– Ringrazio chi ha preso la decisione di premiarmi. Il direttore Fiumarella e il Comitato Direttivo. Vedere il proprio lavoro riconosciuto, insieme a personalità come Elio Germano e Pier Francesco Pingitore, è qualcosa che difficilmente ricapita.

VinceAward 2023

Le origini, la propria terra, l’amicizia, la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per Matteo Alberto?

– Che dire. Tutto. Quanto vuoti saremmo senza?

Chi vorrebbe ringraziare?

– Mio padre, Giuseppe. Grazie, grazie, grazie.

Ad  Maiora  Matteo Alberto.

 

©Riutilizzo  consentito  citando autrice_Carmen Minutoli e fonte_Cinepress 

 

#Cinepress.it #CarmenMinutoli #MatteoAlbertoSabatino #Interviste 

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