In Evidenza Interviste Le interviste d'autore di Carmen Minutoli Teatro Televisione

L’ Attore ALBERTO PATELLI si racconta

LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

Attore, Regista, Scrittore, ma anche sportivo e soprattutto  “Gajardo”, come spera di mantenersi anche in futuro. Su Alberto Patelli ci sarebbe un mondo da dire perché  è  un artista  con il carisma di un tempo che ha però  saputo “attualizzare” nella contemporaneità. Oltre ciò,  quello che attrae di più di Alberto è la gentilezza ed educazione, valori oggigiorno non scontati. Buona lettura. CM

***

Alberto, vuole presentarsi ai lettori? 

Sono uno che cerca di mettere a disposizione la propria fantasia e veicolare, come attore e regista, anche le idee degli altri.

Quando nasce in lei la passione per la Recitazione?

Piuttosto presto, intorno ai sedici anni.

Attore, autore, regista: Oggi come procede il suo vissuto artistico/lavorativo?

Nell’ultimo periodo mi sono dedicato alla scrittura ma in tempi brevi tornerò sul set. La regia teatrale l’ho un po’ accantonata, è spesso faticosa ma, se mi presenterà qualche stimolante occasione, tirerò fuori le energie.

 E come semplice persona?

Non mi lamento. Mi tengo attivo praticando ancora con discreta frequenza lo sport; (sono stato un buon calciatore e, in generale, essendo, tra l’altro, laureato in scienze motorie lo sport ha sempre fatto parte della mia vita). Ho una bella famiglia, con due figli ormai grandi … cosa volere di più ?

Alberto, dagli inizi e dai suoi primi lavori cos’è  cambiato a distanza di tempo?

Il trascorrere del tempo è (o dovrebbe essere), nel caso di un artista, un arricchimento. L’esperienza e l’osservazione dei cambiamenti della società ne accrescono il bagaglio e permettono di migliorare le performance (anche se, ovviamente in ruoli differenti per età) nell’attore e la scrittura per l’autore.

Vuole raccontare qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, casting director,  registi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche recentemente?

Volentieri. Il primo incontro con Gigi Proietti lo racconto, quando capita, con piacere. Cerco di sintetizzare. Dovevo girare con lui una bella e lunga scena de “Il maresciallo Rocca”. Non lo avevo mai incontrato e naturalmente ero molto emozionato per la possibilità di conoscere e lavorare con un fuoriclasse del genere. La macchina della Produzione doveva venirmi a prendere a casa alle 6.30 per essere pronti sul set alle 8. Ci fu un disguido per via dell’indirizzo e l’autista arrivò da me alle 8. Insomma arrivai sul set con due ore di ritardo e Gigi era lì da tutto quel tempo in attesa di questo perfetto sconosciuto. Immaginai che fosse seccato e, anche se per quel ritardo non avevo alcuna colpa, ero piuttosto imbarazzato. Mi venne incontro con un dolce sorriso, mi strinse la mano e mi chiese: “Come sta?”. Le qualità artistiche di Gigi non c’è bisogno di raccontarle, quelle umane sono racchiuse in quello splendido sorriso.

Fra i grandi nomi nazionali ed internazionali  chi reputa assolutamente meritevole della fama  internazionale ottenuta?

Eduardo De Filippo

Ha qualche riferimento  a cui si ispira?

Sono irraggiungibili ma mi sono da esempio: Gigi Proietti e, usciamo un momento dal campo artistico, … Gino Strada.

Giorgio Capitani, Stefano Sollima,  il già  menzionato Gigi Proietti: alcuni fra i tanti con cui ha lavorato; un’opinione per ciascuno?

Capitani, un gran signore, intelligente, disponibile, regista capace di farti capire in due parole cosa voleva da te; Sollima idee chiarissime, mette la faccia giusta al posto giusto; Proietti , un uomo di grande cultura, capace di spaziare dal comico al drammatico con assoluta naturalezza.

Spesso la carriera artistica  è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… È stato così  anche per lei?

Il mio lavoro l’ho ottenuto facendo provini su parte . Tanti. E parecchi sono andati in porto. Il provino prima di tutto è, per me, mettersi alla prova con sè stesso prima che con i registi. Insomma, anche ora, il primo che devo convincere per capire se sono entrato nel personaggio sono io.

Ha faticato e fatto  “gavetta”  a lungo? È finalmente  superata?

Per come la penso , la gavetta non ha fine…

Ha qualche “rivelazione” importante che ha voglia di svelare in questa intervista? Ad es. qualche “Anticipazione”  artistica  a cui sta lavorando?

Sto scrivendo un nuovo romanzo e un cortometraggio del quale sarò uno dei due protagonisti.  C’è poi in ballo una fiction piuttosto nota….

Progetti  passati e recenti: C’è qualcosa nel  vissuto ad oggi che non è ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente? O meglio, quali sono i Sogni  che  sente di aver già  realizzato e quelli ancora nel cassetto?

Ho lavorato con grandi interpreti e registi ma qui voglio citare qualcosa di meno conosciuto che è allo stesso tempo, un lavoro già passato, ma anche un desiderio che mi piacerebbe si realizzasse. 3 cose: un cortometraggio, una commedia musicale, un romanzo che è un film.

– Il cortometraggio: con Pietro de Silva, grande attore e regista, girammo “Pecorari” . A tutt’oggi lo ritengo un piccolo capolavoro per l’ umanità che racchiude .

– La commedia musicale: “Per un dolcetto e una piccola sorsata” commedia per banda con 70 tra attori, majorettes, ballerine, cantanti e bandisti. Andò in scena con grandissimo successo ma per una sola replica perché non avevo i mezzi per continuare a produrla.

– “One Day Footballer”un mio romanzo di calcio, amore e guerra, che è uscito a maggio 2022 (già alle fiere del libro di Roma e Torino). E’ , di fatto, un ottimo soggetto per un film.

Ecco, cito queste tre cose perché, se è vero che è essenziale che ci sia un autore e un interprete , è parimenti necessario chi capisce le potenzialità delle opere.

Se tornasse  indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?

Qualcosa, certo, non mi è piaciuta granché, ma è servita comunque per capirlo.

Quali valori sono importanti per Alberto? Quali prova a trasmettere?

L’amicizia, la solidarietà, il senso civico.

Lo spettacolo, la TV, i teatri, gli Eventi, la Radio, il web…  quali differenze nota nel sistema tra le produzioni italiane ed estere?

Non mi è facile rispondere. Posso provare a farlo da spettatore. Mi sembra che in certi paesi si guardi più a storie meno “locali” ma mi rendo conto che si potrebbe trattare solo di una mia impressione.

Il lavoro degli Artisti, quindi anche il suo, oggi, quanto è  importante  per la Società civile, specie post pandemia che ha “stravolto le certezze” di molti e il vivere quotidiano?

L’arte è cultura e la cultura migliora la Società. Apre le menti e migliora le persone .

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce  l’avvento della tecnologia? In generale e nella  quotidianità?

La tecnologia influisce molto e va ad una velocità tale che è sempre più difficile stargli dietro. Come ogni cosa, ha i suoi lati positivi e negativi. Sta a noi saperla utilizzare al meglio.

Oggi va di moda il tema sulla Intelligenza Artificiale applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico che sembra non sarà risparmiato; la sua opinione in merito?

Come detto sopra. Può rivelarsi una risorsa ma anche un pericolo. In campo artistico, comunque, una “macchina”, per quanto perfetta, non può sostituire l’uomo perché non ha sentimenti.

Gli scioperi e le “rivolte” di tanti artisti sia in Italia  sia all’estero… cosa  ne pensa?

Il lavoro dell’artista va “riconosciuto”, il succo è fondamentalmente tutto qua.

Se non avesse lavorato come Artista, quale alternativa?

Nel campo sportivo, prima come atleta poi come allenatore.

La classica domanda: Come si vede Alberto Patelli nel “futuro” ?

A settant’anni consentimi la battuta: Mi vedo più anziano (ma con l’aiuto di Dio ancora gajardo)

Nel 2023 ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Vuole dire qualcosa in merito?

Un onore , soprattutto perché lo ritengo qualcosa che ha più a che fare con la “sostanza” che con il glamour. E poi il ricordo di Crocitti, che Francesco Fiumarella e tutta l’organizzazione hanno il merito di tenere vivo.

Le origini, la propria terra,  l’amicizia,  la famiglia, l’amore… cosa sono per Alberto? 

I punti cardine su cui puntare sempre durante tutta la vita.

Alberto Patelli: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?

A tutti quelli che ho incontrato e mi hanno voluto bene . A mia moglie , ai miei figli. A te che mi hai fatto questa intervista con domande intelligenti.

Ma grazie Alberto!  Anche per le risposte  altrettanto  intelligenti. AD MAIORA SEMPER. CM

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