ROMA. Il critico cinematografico, regista, attore, direttore artistico e docente di cinema Adriano Aprà è morto all’età di 83 anni. Stimato intellettuale e uomo di cinema, nella sua carriera ha diretto due lungometraggi – Olimpia agli amici (1970) e il documentario Rossellini visto da Rossellini (1992) – ed è stato interprete in film diretti da registi come Bernardo Bertolucci e Marco Ferreri.
Ma la sua attività si è distinta principalmente per il suo ruolo di direttore di festival e organizzatore culturale. Ha diretto il Salso Film & TV Festival dal 1977 al 1989; dal 1990 al 1998 la Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dal 1998 al 2002 la Cineteca Nazionale.
Il giornalista Pedro Armocida, attuale direttore del festival di Pesaro, su Facebook lo ricorda come “un grande intellettuale, un critico cinematografico militante, un grandissimo direttore di festival, un organizzatore culturale visionario e anticipatore, un regista e un interprete originale, una persona curiosa e aperta al nuovo, un instancabile catalogatore di cinema, di immagini, di inquadrature. Un produttore di senso. Un maestro”.
Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI esprime cordoglio per la perdita del grande critico. Il SNCCI ricorda anche l’ultima sua apparizione nel documentario Passione critica, dove è protagonista di una lunga e appassionata intervista sul mestiere del critico. Tra le iniziative che portano la sua firma da citare certamente Fuorinorma, una rassegna sempre in progress sul cinema sperimentale e ultra indipendente italiano nata alcuni anni fa e sempre portata avanti con grande impegno.
“Con la morte di Adriano Aprà la pura razza dei grandi critici rischia di estinguersi. Era uno che criticava usando l’immaginazione, qualità rara nella categoria, e ha mantenuto fino all’ultimo la passione, sentimento ancora più raro”. Così il regista Marco Bellocchio