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Acquaroli: attore perchè “folgorato” sulla via di -Apocalypse Now-

LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

Questa conversazione con l’attore  Francesco Acquaroli che ha risposto alle mie domande con coinvolgimento e semplicità  è  interessante perché  evidenzia quanto la passione ed il talento, quando sono insiti nella persona, possono portare solo buoni frutti. E per Francesco è di certo così. Buona lettura. CM

FRANCESCO ACQUAROLI: Che Artista si sente… In 3 parole…

Guardi, la parola Artista riferita a un attore mi sembra esagerata e comunque non spetta a me giudicarmi.

 E come semplice persona?

Cerco sempre di migliorarmi, di imparare a fare meno danni a me e agli altri.

Quando nasce la passione per la recitazione 

Credo sia stata una lunga gestazione ma la scintilla è scoccata dopo aver visto il film “Apocalypse now” di F.F.Coppola, lì mi sono detto la fatidica frase “Anch’io voglio fare quello..”

Oggi come procede il vissuto artistico/lavorativo? Ovvero, dagli esordi della  passione artistica e dai primi lavori cos’è  cambiato a distanza di tempo?

Adesso c’è più lavoro di prima.

Spesso la carriera artistica  è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare…È stato così  anche per lei?

Credo che non ci sia un Paese al mondo dove non sia estremamente difficile fare un mestiere come il nostro, quindi sì, anche per me ci sono state molte difficili prove da superare. Ora quello che mi sorprende è vedere che tante persone qui in Italia, anche alcuni addetti ai lavori, pensino che gli attori siano persone simili ai personaggi che interpretano. Mi è capitato spesso di vedere un grande stupore in chi mi conosce di persona. E’ buffo. Ma riflettendoci penso che venga da una antica diffidenza nei confronti degli attori

Adesso pensa che la  “gavetta”  è finalmente  superata?

Spero di no.. nel senso dello spirito che si deve avere per recitare, la voglia e l’energia che devi trovare dentro di te ogni volta che affronti un nuovo personaggio deve rimanere la stessa degli esordi quando ancora non sai se ce la farai.

 Qualche “Anticipazione”  artistica  a cui sta lavorando? 

Sono scaramantico… meglio di no

Progetti  passati e recenti: C’è qualcosa nel  vissuto ad oggi che non è ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente? 

Sì, la regia teatrale.. prima o poi succederà

Se tornasse  indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?

Forse direi qualche no in meno. Alcuni però li ribadirei senza dubbi!!

Quali valori sono importanti per Francesco? Quali prova a trasmettere?

Mi piace definirmi un vetero-illuminista. Credo nella ragione che fa luce, non nella forza che può solo distruggere. Se prendessimo tutti gli uomini più forti del mondo per fare qualcosa per l’umanità non sarebbero capaci di fare nulla mentre il solo professor Stephen Hawking, anche se completamente infermo, ha fatto fare passi da gigante a tutto il mondo con le sue scoperte. Scusi, forse sono un pò retorico ma è effetivamente quello che penso.

Vuole raccontare qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche recentemente?

In uno dei primi film tv che feci molti anni fa, lavorai con un grande attore francese che mi chiese se io fossi un attore famoso in Italia, risposi che no, non lo ero e lui mi disse: “Strano!” . In cuor mio ancora lo ringrazio perché nei momenti difficili mi ha dato fiducia quel ricordo.

Lei ha lavorato con grandi registi, quali: De Capitani, Patroni Griffi,  Abel Ferrara, Nanni Moretti, Massimiliano Bruno, Garrone, Sorrentino, Muccino, Costa Gravas….Che impressione  ha di loro e cosa le hanno trasmesso?

Vede, ogni regista è un mondo nuovo, sconosciuto. E’ come un viaggio in un posto dove non sei mai stato prima e che vuoi scoprire per entrarci in sintonia. Forse è l’aspetto del mio lavoro che preferisco, quello di entrare in un immaginario nuovo e farne parte come fosse il mio. Certo, a volte ti trovi bene, altre meno, ma è sempre come partire per un viaggio dal quale sai che tornerai più ricco di vita.

Il film  e/o il ruolo che le ha dato più  soddisfazioni?

Non saprei.. tutti quelli in cui non mi sono sentito a disagio. Ma devo dire che il personaggio di Fargo IV°, Ebal Violante, mi ha regalato una sensazione indimenticabile, perché quando sono entrato sul set negli Studios di Chicago ho ripensato a quel giorno in cui uscendo dal cinema dopo la visione di Apocalypse now mi ero detto che anch’io volevo farlo. E’ una sensazione che faccio fatica a descrivere a parole, come se tutte le cose che avevo fatto fino ad allora, anche le difficoltà, gli sbagli, le incertezze prendessero senso. Davvero bellissimo.

Lei è  un “Vince Award”…

Ricevere un premio è un regalo che ti riempie di felicità.

Il cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web, quali differenze nota nel sistema tra le produzioni italiane ed estere?

Sul sistema non so rispondere però le dico questo: spesso vedo serie tv straniere e apprezzo molto quando i personaggi principali sono “storti”. Cioè oltre a essere bravi dottori o detective o avvocati, sono anche antipatici, scontrosi, pieni di difetti. Allora sì che il pubblico empatizza e si affeziona perché ci crede a quella umanità difettosa, non convenzionale. Come siamo noi davanti ai nostri specchi.

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce  l’avvento della tecnologia? In generale e nella  quotidianità?

In generale purtroppo direi che non ha cambiato molto: siamo ancora pieni di guerre come sempre nella nostra storia. La vera civiltà si raggiungerà quando ci affrancheremo totalmente dalla nostra violenza e mi sembra che siamo ancora lontanissimi da quel momento. Nella quotidianità invece sì, ci sono molti cambiamenti ma è ancora presto per capirne la portata.

Gli scioperi di questi anni e le “rivolte” di tanti artisti sia in Italia  sia all’estero… cosa  ne pensa?

Non le chiamerei rivolte, bensì rivendicazioni, e sono rivendicazioni sacrosante. Il cinema e l’audiovisivo in generale sono un gioco di squadra e una squadra funziona se a ognuno vengono riconosciute le sue qualità e le sue funzioni

Se non avesse fatto l’attore, quale alternativa?

Avrei continuato i miei studi di Architettura

Gli avvenimenti  socio-politici nazionali ed internazionali degli ultimi  tempi stanno minando molte certezze a più  livelli. Cosa ne pensa?

La cosa che più mi spaventa è la crescente indifferenza riguardo al tema della democrazia. Non esiste un’alternativa migliore, sarebbe bene non dimenticarlo questo. A proposito, vorrei ringraziare Paola Cortellesi perché nel suo film-capolavoro ha voluto sottolineare proprio questo aspetto: l’incontro con la libertà e con l’autodeterminazione è l’incontro più importante della nostra vita.

La classica domanda: Come si vede Francesco  Acquaroli nel “futuro” ?

Non ci penso al futuro, non lo so

Le origini, la propria terra,  l’amicizia,  la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per Francesco? 

Sulla fede le ho già risposto, sono illuminista; la terra, l’amicicizia , la famiglia e l’amore sono tutti concetti queer.. quelli veri te li scegli. Poi se sei fortunato a nascere in una terra e in una famiglia che ti corrispondono, tanto meglio. Altrimenti hai tutto il diritto di costruirti la tua vita altrove. Per quanto riguarda le origini: da parte di madre sono mitteleuropeo cioé alsaziani franco-tedeschi trasferiti prima in Svizzera a Losanna e poi in Italia a Firenze; da parte di padre invece c’è il Molise e la Campania.

Francesco, qual’è  la domanda  che nessuno le ha ha mai fatto e che avrebbe voluto  le fosse rivolta? 

“Come ci si sente a vincere un Oscar?”

....e cosa risponde….

Vedremo..

Bella risposta! Lo auspichiamo  per lei! FRANCESCO ACQUAROLI: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?

A mia moglie Barbara.

Ad Maiora Francesco! CM

 

Copyright: Riutilizzo  consentito  citando autrice_CM e fonte_Cinepress

Tutte le foto sono state concesse da Francesco  Acquaroli.

 

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